Page 1218 - Shakespeare - Vol. 3
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dark corners, e anche V, i, 277: darkly to work with her): dark deeds sono ‘atti di tenebra’, che si
fanno al buio, cioè intimi, sessuali (cfr. Pericles, IV, vi, 28, «If she’d do the deed of darkness» e
Lear, III, iv, 81, «did the act of darkness with her»); atti di cui il Duca fa render conto (answer) “in
segreto”, non in pubblico, secondo l’accezione elisabettiana di darkly (oggi si direbbe: atti sessuali
giudicati a porte chiuse). Ma qui come altrove, pur caricando le parole di significati osceni, Lucio
coglie nel segno: il Duca ama vie oscure e segrete, tenebrose e tortuose, dark, per vivere ed agire.
Cfr. sotto, V, i, 277.
109 III, ii, 169 mutton: carne di montone (con rottura del divieto di mangiar carne di venerdì), ma
anche, in gergo, puttana (onde la traduzione).
110 III, ii, 171-172 brown bread era il pan di segala dei poveri, che diventava subito raffermo e dava
alito cattivo.
111 III, ii, 175 Per questi distici sentenziosi del Duca, cfr. anche sotto, IV, i, 58-62.
112 III, ii, 194 In senso generico (‘confratello’), così come cousin vale ‘congiunto’ anche senza specifici
vincoli di parentela.
113 III, ii, 213 I riferimenti (e i giochi di parole) sono di carattere finanziario: securities sono le garanzie
finanziarie, fellowships, le corporazioni o compagnie di rischio.
114 III, ii, 241-263 Questi settenari a rima baciata del Duca rappresentano una serie di luoghi comuni e
d i sententiae. Cfr. sopra, vv. 173-177. Fra i vv. 255 e 256 sembra evidente una lacuna. La
traduzione mira a riprodurre la cantilena e il tono moraleggiante del discorso, ma è fedele. Il v. 247,
letteralmente: ‘di come soppesa le proprie offese’; i vv. 254-255 non sono chiarissimi (anche per la
lacuna che segue), ma riprendono il motivo del ‘conio’ della persona umana, come in II, ii, 79 e III,
i, 137; practice = inganno, truffa, come in V, i, 110; così i vv. 256-257 sembrano riferirsi al luogo
comune rinascimentale che le leggi sono tele di ragno che intrappolano i piccoli insetti, ma non i
grandi.
115 IV, i, 38 in action all of precept: mostrandomi come fare mimando l’azione, coi gesti.
116 IV, i, 58-63 Cfr. sopra, III, ii, 173-176 per analoghi concetti; Run... quest (v. 60) si riferisce alla
corsa dei cani in caccia e al loro vociare.
117 IV, i, 70 Cfr. sopra, III, i, 212-213: ma qui sembra che il «precontratto» abbia il valore cogente di
quello di Giulietta. Il termine stesso «precontratto» indica il carattere un po’ specioso
dell’argomentazione.
118 IV, i, 73 flourish: ‘abbellisce’, ‘decora’, ‘rende attraente’.
119 IV, ii, 4-5 Il “bisticcio” allude all’idea biblica (Lettera di San Paolo agli Efesini, v, 23) secondo cui
l’uomo è the wife’s head, ‘testa’ o ‘capo’ della moglie; snatches (sotto) = «bisticci».
120 IV, ii, 17 Il nome Abhorson unisce l’idea di abhor, ‘aborrire’ e di whoreson, ‘figlio di puttana’.
121 IV, ii, 25 mystery: dal latino ministerium, ‘mestiere’ o «arte», poi ‘corporazione d’arti e mestieri’, da
cui il termine mystery plays per le rappresentazioni teatrali affidate appunto alle corporazioni
suddette.
122 IV, ii, 38-41 La “prova”, per la verità un po’ sconclusionata, si basa sul fatto che al boia spettavano i
vestiti dell’impiccato, che egli “adatta” a questo o quello, come potrebbe fare un ladro o un sarto
(chiamato anche fitter of apparel), i quali erano membri di un’«arte». Ma il discorso fa acqua.
123 IV, ii, 75 stroke and line: la linea tracciata colla penna sul foglio, oppure ‘il brandire la spada’; in ogni
caso, l’attuazione o esecuzione della sua «giustizia».
124 IV, ii, 78 meal’d: «macchiato» (Oxford English Dictionary), oppure ‘mescolato a’, ‘compartecipe’. Il
senso di fondo non cambia.
125 IV, ii, 84 unsisting: conio di Shakespeare, forse dal latino sistere, ‘che non si muove’.