Page 1211 - Shakespeare - Vol. 2
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perciò mi riservo il diritto di non fidarmi di nessuna. E la fine di questo, per
cui avrò una vita più fine, è che vivrò da scapolo.
DON PEDRO
Prima di morire, va! ti vedrò pallido d’amore.
BENEDETTO
Di rabbia forse, di febbre, o di fame, monsignore; d’amore mai andiamo.
Provate ch’io perda sangue per amore più che non possa rifarmelo con una
buon trincata, e poi cavatemi gli occhi con la penna d’un poetastro e
appendetemi al posto del dio orbo sulla porta di un bordello.
DON PEDRO
Be’, se mai ritratti questa profession di fede, sarai la burletta di tutti.
BENEDETTO
Se lo faccio appendetemi in gabbia come un gatto e fate con me il
tirassegno: l’uomo che mi becca, battetegli la mano sulla spalla e chiamatelo
Guglielmo Tell. 6
DON PEDRO
Vedremo, vedremo col tempo: “Il tempo abitua al giogo il toro fiero.”
BENEDETTO
Il toro fiero, può essere; ma se mai la dovesse capitare a Benedetto che è
uomo sennato, staccate le corna al toro e appiccicatemele in fronte,
sporcatemi tutto di vernice e a lettere di scatola, come quando si legge
“Cavallo da nolo”, mettetemi questa insegna: “Benedetto, uomo maritato”.
CLAUDIO
Se questo mai accadesse saresti un toro furioso.
DON PEDRO
Vedrai che se Cupido non ha speso tutte le sue frecce in Venezia, non passa
molto e anche tu ballerai il fandango.
BENEDETTO