Page 1202 - Shakespeare - Vol. 2
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MESSO

          Gli  ho  appena  lasciata  una  lettera  e  pareva  felicissimo;  tanto  che  per
          mostrarsi modesta la sua felicità si mise un distintivo di tristezza.



              LEONATO
          Che ha fatto, si è messo a piangere?



              MESSO
          Sì, ha pianto parecchio.



              LEONATO
          Umano traboccare d’umanità! Non c’è faccia più sincera di quella che si lava

          in  quel  modo.  Meglio  assai  lacrimare  di  piacere  che  aver  piacere  delle
          lacrime!



              BEATRICE
          Scusatemi, il barone Spaccata è tornato pure lui?



              MESSO
          Non  conosco  nessuno  che  si  chiami  così,  signorina;  non  c’era  nessuno  con
          quel nome nella nostra forza.



              LEONATO
          Nipote, chi è costui, si può sapere?



              ERO

          Mia cugina vuol dire il signor Benedetto, il padovano.


              MESSO

          Ah sicuro, è tornato, e più faceto che mai.



              BEATRICE
          Qui a Messina ha reclamizzato la sua sfida al dio dell’amore, a tirar frecce. E
          quando  il  buffone  di  mio  zio  lesse  la  sfida,  andò  a  firmare  lui  al  posto  di
          Cupido,  e  lo  sfidò  col  suo  archetto  da  buffone.  Ma  ditemi,  per  favore,  in

          questa guerra quanti ne ha ammazzati e mangiati? Si può sapere quanti ne
          ha uccisi? Perché ho scommesso di mangiarmi tutto ciò che ammazzava.
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