Sebbene Catania appaia come una città dal gusto tipicamente barocco, perché ricostruita dopo il distruttivo terremoto del 1693, fra gli eleganti edifici e le raffinate chiese settecentesche si vedono ancora le vestigia sopravvissute del suo antico passato greco, romano e bizantino.
Sin dalla fondazione, effettuata nel 728 a.C. da alcuni coloni greci provenienti da Calcide (isola di fronte l’Attica), Catania godette della sua privilegiata posizione geografica sulla costa ionica della Sicilia. Protetta a nord dal maestoso Etna, che garantiva un magnifico microclima e fertili terreni, fu costruita sulla collina di Montevergine, principale altura esistente nel litorale, e poteva contare sia sul fiume Amenano, che a quel tempo scorreva a cielo aperto a valle della collina, sia su un porto naturalmente ben protetto con cui intrattenere rapporti commerciali via mare. Pertanto la città non fu mai abbandonata nel corso dei secoli, nemmeno dopo gravi catastrofi naturali (colate laviche e terremoti), ed alla città greca (728 a.C. - 263 a.C.) si sovrapposero prima quella romana (263 a.C. - 476 d.C.) e poi, gradualmente, quella bizantina (555 d.C. - 875).
La morfologia dei luoghi originari è però ormai molto mutata e Catania, vista da sud, non sembra più troneggiare come un tempo sulla collina di Montevergine (antica acropoli della città) perché nel 1669 un’imponente colata lavica fuoriuscita dal cratere dei monti Rossi (poco a nord di Nicolosi) si espanse sui terreni posti lungo le pendici sud-occidentali della collina, annullando la scarpata preesistente e ricoprendo il sottostante ampio acquitrino. In quell’occasione la lava seppellì i ruderi del circo romano e della naumachia, ricoprì irrimediabilmente l’area del porto antico e si riversò in mare allontanando la linea di costa di alcune centinaia di metri.
Anche la zona immediatamente a nord di Catania antica, da sempre utilizzata come necropoli, subì dei profondi cambiamenti morfologici. Nell’attuale piazza Stesicoro, ai piedi della collina su cui venne costruita la città, esisteva infatti un ampio spiazzo pianeggiante alla stessa quota dell’anfiteatro romano che, agli inizi del XVIII secolo, fu riempito fino al livello attuale con le macerie degli edifici distrutti dal terremoto del 1693.).
All’interno della città antica sono ancora numerose e discretamente conservate le vestigia del passato, ma, sebbene la storia della Catania greca occupi ben cinque secoli, i principali monumenti visibili in città si riferiscono alla Catania romana che si impiantò su di essa. Del periodo bizantino rimangono invece i ruderi di alcune chiese a pianta greca che furono realizzate a Catania quando la Sicilia faceva parte dell’impero greco bizantino.
Storia di Catania
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